(A)MARE- I problemi d’amore di Aipysurus laevis

Aipysurus laevis, comunemente chiamato serpente bruno oliva di mare, è un rettile marino ipovedente. Questa sua caratteristica lo porta a scambiare oggetti e perfino sub per femmine da conquistare.

La specie

Il serpente bruno oliva come già detto è un rettile marino velenoso, appartenente alla famiglia Elapidae. Ha un aspetto robusto con una lunghezza tra 1,10 e 1,70 m. E’ ricoperto da squame lisce che gli conferiscono un aspetto lucido. Esse hanno colori marroni con sfumature violacee sul dorso e più chiare sul ventre. 

Questa specie vive a largo dell’Australia del nord e nei mari della Papua Nuova Guinea rimanendo in acque basse e prediligendo le barriere coralline. 

Ha una dieta variegata che comprende pesci e loro uova, molluschi granchi e gamberi.

Una caratteristica peculiare sta nella coda, piatta e dotata di fotorecettori, cellule capaci di percepire le variazioni di luce e funzionare quindi come una sorta di terzo occhio.

L’altra caratteristica che lo contraddistingue è il suo morso velenoso. Questi rettili infatti secernono neurotossine che sono in grado di portare perfino alla morte. 

Riproduzione

Aipysurus laevis è una specie ovovipara il che significa che le uova si schiudono all’interno della madre che partorisce dopo circa 9 mesi dai 5 ai 7 piccoli. 

I maschi vanno in cerca di una femmina molto a lungo e spesso scambiano perfino oggetti, altri animali e perfino sub per possibili partner arrivando a volte a inseguirli fino a 20 minuti consecutivi. 

Ma quando localizzano davvero una femmina le danno dei colpetti sulla testa aspettando la sua approvazione. La maggior parte delle volte questa non accetta e la ricerca continua. Una volta trovato il partner adatto inizia una sorta di danza in cui i due compagni si aggrovigliano fino a trovare la giusta conformazione per l’accoppiamento vero e proprio.

Precauzioni per i sub

Essendo animali velenosi possono esserci dei rischi per i subacquei che fanno immersione nell’area di distribuzione della specie. Ma basta prendere alcuni accorgimenti per non incappare in spiacevoli imprevisti. 

Secondo alcune testimonianze e studi comportamentali si è visto che la cosa migliore è lasciarsi ispezionare dall’organismo che raramente morde se non infastidito. Al contrario fuggire potrebbe innescare la reazione opposta e rendere maggiore il fervore dell’inseguimento.

ColMare