La libertà è mare: intervista a Edoardo

Ciao a tutt*! 

Piacere di conoscervi, mi chiamo Edoardo e sono un Naturalista e Biologo marino. Mi sono laureato in Scienze Naturali all’Università di Firenze e successivamente in Biologia Marina all’Università di Bologna, sede di Ravenna. 

Ho diverse passioni, ma se devo scegliere direi: trekking, immersioni subacquee, boulder, cucinare e la Fiorentina, la squadra di calcio. 

Per la tesi magistrale ho svolto un tirocinio di 6 mesi presso Outdoor Portofino, lavorando al progetto Portofino Seaweed Garden: l’intento dello studio è stato quello di indagare la fattibilità dell’impianto di talli giovanili di Ericaria amentacea (ex. Cystoseira amentacea) all’interno di un sito scelto dell’Area Marina Protetta di Portofino, come strumento di sviluppo e ripristino delle popolazioni mediterranee di quest’alga bruna, in un’ottica di Marine Citizen Science. Durante il periodo di tesi magistrale ho anche collaborato al progetto ReLife, che mira a reintrodurre Patella ferruginea in tre aree marine protette della Liguria. 

Inoltre, ho lavorato e mi occupo tutt’ora di altre alghe brune come Cystoseira spinosa e Cystoseira crinitophylla e di fanerogame marine come, Posidonia oceanica e Cymodocea nodosa.

Dopo la laurea ho fatto la guida ambientale sea kayak all’interno dell’Area Marina Protetta di Portofino, la guida snorkeling e seguivo i progetti scientifici per Outdoor Portofino. In qualità di biologo marino, ho supervisionato e seguito una nuova tirocinante per la tesi di laurea magistrale in biologia marina, sul secondo anno del progetto scientifico Portofino Seaweed Garden.

Da quasi un anno lavoro per la Soc. Coop. Shoreline di Trieste, una società cooperativa che offre servizi di ricerca scientifica subacquea, consulenza tecnico-scientifica, divulgazione e formazione nel campo dell’ambiente marino-costiero. In Shoreline mi occupo del progetto LIFE20 NAT/IT/001122 LIFE PINNA, “Conservation and re-stocking of the Pinna nobilis in the western Mediterranean and Adriatic sea”. 

Domanda di rito: cos’è per te il mare in una parola?

Libertà

Da circa un anno hai iniziato il nuovo lavoro, quali sono i vari aspetti del ruolo che ricopri?

Lavoro da Aprile 2023 per la Società Cooperativa Shoreline, fondata nel 1986. La società è interna all’Area Marina Protetta di Miramare, fondata anch’essa nel 1986; siamo i biologi marini dell’area marina. 

All’interno di Shoreline mi occupo di vari aspetti, lavori e progetti. Uno su tutti è il progetto LIFE PINNA. All’interno del progetto mi occupo:

  • Mantenimento e coltura di ceppi algali a 3 diverse scale (starter, intermedia e grande) tipici della dieta di P. nobilis.
  • Mantenimento e cura dello stadio giovanile e intermedio di P. nobilis all’interno di 6 acquari. Teniamo 1 individuo per vasca e ogni giorno mi occupo anche del mantenimento delle vasche, dell’alimentazione degli esemplari e se hanno un comportamento fisiologico corretto.

E’ importantissimo dire che tutti gli individui di P.nobilis che mettiamo in acquario sono individui che, dal progetto LIFE e dai monitoraggi subacquei precedenti e in itinere, sono stati considerati “a rischio” o “in pericolo”.

Per saperne di più su pinna

Ma il mio lavoro non si ferma qui! Mi occupo anche della raccolta di materiale fotografico e video su P. nobilis per le varie fasi dei lavori, nonché della logistica per gli spostamenti degli esemplari e divulgazione. Poi abbiamo la fase di scrittura e correzione di paper e protocolli di monitoraggio su P.nobilis.

Infine, una parte del mio lavoro importante riguarda la ricerca scientifica subacquea: insieme ai miei colleghi Saul, Marco e Tommaso, facciamo immersioni scientifiche per l’Area Marina Protetta di Miramare, l’Università di Trieste, l’Istituto Nazionale di Oceanografia e Geofisica Sperimentale (OGS) e per l’ARPA Friuli-Venezia Giulia.

In questo caso il lavoro comprende mappatura dei fondali, delle comunità biologiche e delle evidenze geomorfologiche, monitoraggi di varie specie, prelievo di campioni, posizionamento e manutenzione di strumenti e riprese foto/video.

Recentemente avete impiantato 4 individui di pinna a Capo Mortola e avete anche pubblicato l’articolo scientifico sulla storia evolutiva della specie nel Mediterraneo, uno step avanti per il progetto Life Pinna. Puoi parlare e raccontarci qual è stato il tuo contributo?

Il 14 dicembre 2023 nelle acque protette di Capo Mortola, in prossimità del confine con la Francia, si è svolta con successo l’operazione di “messa a dimora” sul fondale di 4 individui di P. nobilis provenienti dal laboratorio di Camogli, dove erano mantenuti già da qualche mese dopo essere stati prelevati nella Laguna Veneta. Questo è avvenuto alla conclusione di un complesso iter burocratico, dove la Regione Liguria ci ha rilasciato l’autorizzazione per eseguire il trapianto.

Noi di Shoreline, capofila per questa fase, con il supporto di Università di Genova, abbiamo coordinato e gestito le fasi più delicate: il trasporto degli individui e il trapianto sul fondale. Per quanto riguarda la nuova pubblicazione “Reconstructing the Evolutionary History of Pinna nobilis: New Genetic Signals from the Past of a Species on the Brink of Extinctionhttps://www.mdpi.com/2076-2615/14/1/114), noi di Shoreline abbiamo contribuito con: la raccolta degli individui morti di P. nobilis e la loro spedizione a Sassari per le analisi; il prelievo di tamponi e tessuti per esami istologici e genetici; la stesura e la correzione del nuovo paper. 

Quali altri progetti stai seguendo attualmente?

Attualmente sto seguendo anche il progetto REEForest

REEForest LIFE mira a invertire il degrado dell’Habitat 1170 Cystoseira in via di estinzione attuando un ripristino attivo e istituendo piani di monitoraggio in 4 aree marine protette (Italia: Penisola del Sinis, Parco Nazionale del Cilento, Isola di Bergeggi; Grecia: Isola di Gyaros) dove le cause del degrado sono stati affrontati.

Le foreste di macroalghe, uno degli habitat più produttivi e preziosi del Mediterraneo, stanno attualmente scomparendo rapidamente a causa degli impatti umani diretti e indiretti. A causa del loro ruolo nel sostenere la biodiversità, la loro perdita sta portando a un declino dei servizi ecosistemici critici e a una riduzione della capacità degli oceani di sequestrare l’anidride carbonica e di contribuire alla mitigazione dei cambiamenti climatici.

Per questi motivi sono necessari tempestivi sforzi di conservazione e ripristino, anche nel contesto del Decennio delle Nazioni Unite per il ripristino degli ecosistemi (2021-2030). Sfruttando i risultati di ROC-POP LIFE, il progetto ripristinerà lo stato ecologico nelle AMP target attraverso l’implementazione di specifiche misure di conservazione e attività di riforestazione economicamente vantaggiose/sostenibili (vale a dire miglioramento del reclutamento ex-situ e in-situ ).

Grazie Edoardo per la tua passione e per l’impegno che tu e il tuo gruppo ci mettete nel proteggere il nostro mare ed i suoi abitanti! Aspettiamo nuovi aggiornamenti sui progetti.

ColMare