Una Pinna da salvare!

La Pinna nobilis è un mollusco bivalve sessile, il più grande in tutto il Mar Mediterraneo, nonché endemico del nostro bacino. Per l’IUCN il suo stato di conservazione è in pericolo critico.

Descrizione

Essendo un bivalve presenta per l’appunto due valve che hanno il margine posteriore arrotondato con una ventina di coste radiali. Esternamente il colore è bruno con scaglie più chiare, mentre all’interno è bruno con la parte anteriore madreperlacea. Può raggiungere un’altezza massima di 120 cm e raggiunge la maturità sessuale intorno ai 40 cm. Possono vivere fino a 45 anni.

Il suo habitat è compreso trai 3 e i 60 metri di profondità tra le fronde di varie fanerogame marine come Posidonia oceanica, Cymodocea e Zostera, ma anche in ambienti lagunari sabbiosi o melmosi.

La sua conchiglia crea un ambiente tridimensionale che aumenta la biodiversità locale. Al suo interno possono esserci organismi simbiotici come Pontonia pinnophylax e Pinnotheres pinnotheres due piccoli crostacei e all’esterno l’epibiosi da parte di alghe, briozoi, ascidie e spugne che colonizzano le valve in alcuni casi cambiando l’aspetto classico.

Stato di conservazione e minacce

È una specie minacciata dalla raccolta per il collezionismo e per il suo prezioso bisso. Quest’ultimo è composto da filamenti robusti e sottili che l’animale produce per ancorarsi al substrato marino. In passato il bisso veniva utilizzato nella tessitura di indumenti pregiati. A causa della minaccia d’estinzione la tecnica si è persa quasi del tutto. A partire dal 2016 si è registrato in tutto il Mediterraneo un evento di moria di massa (EMM) di Pinna nobilis dovuti al protozoo parassita Haplosporidium pinnae che dove presente ha sterminato circa il 95% delle popolazioni preesistenti, aumentandone quindi il rischio di estinzione per cause naturali.

Il progetto per la sua salvaguardia

Nel 2021 per invertire la rotta, è nato il progetto life pinna. Si tratta di un progetto condiviso tra vari enti ed università il cui scopo è monitorare e proteggere la specie. Punta anche al recupero delle popolazioni. Infatti, a dicembre 2023 dopo varie analisi genetiche e la scelta del luogo, sono stati impiantati 4 esemplari provenienti dall’Adriatico, in Mar Ligure.

Dal sito del progetto, gli articoli di traguardi raggiunti

Per poter aiutare il progetto è semplice: quando incontrate la specie segnalatela direttamente sulla pagina web del progetto, ma mi raccomando non toccatele! Quello che però potete fare è vedere se l’organismo incontrato è vivo o morto; basterà smuovere un po’ l’acqua e se le valve si chiudono significa che l’esemplare è vivo.

Attenzione!

In alcuni casi si può far confusione con Pinna rudis, un mollusco molto simile alla più prestigiosa specie P. nobilis, da cui si distingue per le dimensioni più contenute e per la presenza di numerose escrescenze sulla conchiglia, che la percorrono in senso longitudinale. La differenza è l’habitat, P.rudis preferisce ambienti rocciosi a differenza della P. nobilis che preferisce Posidonia oceanica.

ColMare