La migrazione è un fenomeno molto diffuso nel regno animale: animali marini e terrestri, vertebrati e invertebrati, dagli animali più piccoli a quelli più grandi.
Essa presenta un’ampissima variabilità: può avvenire in massa o singolarmente, può accadere tutti i giorni o annualmente, può durare ore, settimane o mesi.
Come definirla dunque?
Come “uno spostamento periodico di una popolazione (o una sua parte) tra specifiche zone in cui si hanno condizioni ambientali favorevoli differenti a seconda del periodo”
La migrazione viene descritta da alcune caratteristiche quali:
- Persistenza: ossia la similarità dei diversi eventi migratori della stessa specie;
- Direzionalità: è la direzione della migrazione. Differenziamo le migrazioni: verticali (se avvengono a diverse profondità marine, come per lo zooplancton), latitudinali (se avvengono a latitudini differenti) e longitudinali (se gli animali si portano a quote diverse)
- Disattivazione di alcune risposte comportamentali: come smettere di mangiare nei salmoni;
- Presenza di comportamenti peculiari prima, durante e dopo il viaggio.
- Creazione di riserve energetiche specifiche per affrontare la migrazione.
Le cause che spingono gli animali a spostarsi sono diverse, ma le due principali sono la ricerca di luoghi in cui vi siano maggiori risorse e/o presenza di climi più favorevoli alla sopravvivenza o al compimento di particolari fasi del ciclo vitale (es riproduzione).
Una stessa specie può, però, migrare per motivi differenti: ad esempio, le aringhe si spostano fra aree di accoppiamento, di nutrimento e di svernamento.
Ma cosa fa scattare il comportamento migratorio?
Fondamentali sono i fattori ambientali: la temperatura dell’acqua, il fotoperiodo (ossia la durata del giorno), la quantità di cibo disponibile. Altrettanto importanti sono i fattori interni, come i cambiamenti ormonali.
Quali animali marini compiono migrazioni?
- Lo zooplancton migra giornalmente da zone più profonde a zone più superficiali per nutrirsi di fitoplancton.
- Le tartarughe migrano per la deposizione delle uova
- Le balene grigie si spostano fra zone di riproduzione e zone di alimentazione
- I tonni migrano alla ricerca di cibo
- I salmoni migrano dal mare alle acque interne per riprodursi
- Le anguille compiono il percorso inverso (dai fiumi/laghi agli abissi) per la stessa ragione
- Molti crostacei litorali come granchi, gamberi e aragoste si spostano in acque profonde per deporre le uova
Moltissimi altri sono gli esempi e nei prossimi mesi li approfondiremo insieme
ColMare