Lorenzo Merotto ed i suoi pesci foresti

Lorenzo Merotto è laureato in Scienze del Mare e dopo uno stage all’Acquario di Genova ed una breve esperienza all’Istituto di Scienze Marine del CNR., nel 2017 inizia a lavorare presso l’Area Marina Protetta di Portofino.

Qui si occupa di Climate Change con monitoraggi, vulnerability assesment e piani di adattamento anche attraverso Citizen Science e approcci partecipativi. Oltre al lavoro su campo si occupo di gestione e scrittura di progetti europei svolgendo attività di networking a livello mediterraneo ed europeo. Lorenzo si occupa anche di divulgazione per grandi e piccoli.

Oggi Lorenzo è qui con noi per parlarci del suo libro “Pesci foresti. Nuovi inquilini di un mare sempre più caldo” pubblicato nel 2022. Ma prima domanda di rito!

Lorenzo durante un monitoraggio in AMP Portofino

Cos’è per te il mare in una parola?

Può essere banale ma ti dico vita!

Nel 2023 è uscito pesci foresti, inquilini di un mare sempre più caldo. Com’è nata l’idea del libro?

L’idea del libro, come tutte le belle cose è nata in modo casuale. Era il 2020 poco prima del Covid e stavo lavorando al progetto MPA engage che fa parte di una trilogia di progetti che porto avanti riguardanti i cambiamenti climatici. Una signora di camogli tramite la sua associazione l’Ochin (gabbiano in genovese) mi ha invitato proprio per l’occasione a parlare di mare e cambiamenti climatici.

Durante la presentazione avevo deciso di parlare dei pesci “foresti” del mar ligure. Non avevo speranze che si presentasse molta gente, ed invece con mio stupore mi ritrovo la sala piena! Tra i partecipanti c’era Silvia Pesaro. Silvia ha creato una collana di libri, Ligurine della casa editrice Tuss edizioni, con la quale ha intenzione di pubblicare una serie di libri a tema, primo tra tutti Piante di strada, dedicata alla Liguria e ai piccoli dettagli del territorio. 

Dopo la pandemia quindi Silvia, a cui era piaciuta la mia presentazione, mi chiama e mi chiede se per la sua collana di libri avrei voluto pubblicare un libro sulle specie aliene del Mar Ligure. E da qui è nata questa bellissima esperienza qual è Pesci foresti.

Qual è stato il lavoro dietro al libro?

Ovviamente prima di iniziare abbiamo deciso quali specie secondo noi era giusto inserire e come strutturarlo. All’interno del libro ogni specie citata viene rappresentata graficamente grazie ai disegni di Anaïs Tonelli ed anche per questa parte abbiamo dovuto capire quali fossero le livree da inserire per ogni pesce, perché come sappiamo molte specie possono differire tra i vari esemplari in colore in base a vari fattori come il sesso e l’umore. 

Raffigurazione di una Donzella pavonina femmina.
Credit: Anais Tonelli
Raffigurazione di una Donzella pavonina maschio.
Credit: Anais Tonelli

Per quanto riguarda la descrizione di ogni specie il lavoro è stato abbastanza complicato. Alcune sono molto conosciute e quindi è facile trovare un’ampia bibliografia, mentre per altre ancora si sa ben poco e spesso si hanno testimonianze contrastanti tra di loro. 

Ovviamente durante il lavoro l’idea che avevamo era di non rendere il libro un trattato scientifico, ma di renderlo accessibile a chiunque, proprio perché il suo scopo è di divulgare in modo semplice i cambiamenti che stanno avvenendo nel nostro mare, spesso dando anche dei consigli su come poter sfruttare queste nuove risorse foresti

Un esempio che sempre faccio è che ad esempio il pesce serra può benissimo sostituire il branzino, al tonno pinna gialla si può sostituire il tonnetto alletterato. Dobbiamo capire  che dovremmo diminuire la pressione sulla pesca delle solite specie ed ampliare la nostra dieta.

Per questo una parte importante sono state e saranno le varie conferenze per la promozione del libro che cerco di farle sempre il più possibile coinvolgenti per attirare l’attenzione del pubblico su tematiche importanti, ma in modo leggero e divertente.

Lorenzo ad una delle sue conferenze

Qual è il tuo pesce foresto preferito?

Questa è una domanda difficile! Sicuramente a primo impatto ti direi il pesce scorpione (Pterois volitans), ma nella sua accezione negativa perché se dovesse aumentare in numero e distribuzione potrebbe provocare grandi danni ai nostri ecosistemi. 

Se invece penso al pesce che più di tutti mi affascina è sicuramente la bavosa africana (Parablennius pilicornis), ed in generale le bavose perché sono molto curiose e presentano delle livree affascinanti. Non a caso è presente nella copertina del libro. 

Grazie mille Lorenzo per il tuo tempo, per la tua simpatia e soprattutto di averci fatto conoscere grazie al tuo libro le nuove specie che stanno trovando casa nel Mar Ligure!

ColMare