Una passeggiata in spiaggia che diventa un progetto di citizen science

Oggi parleremo di Strandig, un progetto volto alla raccolta di dati sugli spiaggiamenti di organismi marini insieme a Alice, Davide e Marco che vi racconteranno prima qualcosa su di loro

Alice, Davide e Marco che parlano del loro progetto di citizen science

Alice Guzzi

Nata lacustre (sponda piemontese del Lago Maggiore), mi sono trasferita a Genova per studiare all’Università. Mi sono laureata in Scienze del Mare – curriculum Ecologia ed ho proseguito il mio percorso con il Dottorato in Scienze e tecnologie ambientali, geologiche e polari all’Università di Siena e attualmente sono assegnista di ricerca presso l’Università di Genova.
Il mio lavoro si focalizza principalmente sullo studio degli invertebrati marini antartici e sulla caratterizzazione della macrofauna vagile delle coste liguri. Ho partecipato a due spedizioni antartiche organizzate dal British Antarctic Survey per monitorare gli effetti del cambiamento climatico lungo la penisola antartica.

DAVIDE

Vivo in provincia di Belluno, in mezzo alle Dolomiti. Dopo essermi diplomato al liceo scientifico sportivo, ho scelto di continuare gli studi a Ferrara in Scienze Biologiche. Al terzo anno, mi sono avvicinato all’ambiente marino, conseguendo il primo livello del brevetto da sub. Da qui, la scelta di continuare il percorso verso la laurea magistrale in Biologia ed Ecologia Marina a Genova, che sto attualmente frequentando.

Fin dall’inizio delle scuole superiori, sono sempre stato affascinato dalla tecnologia, e in particolare dalla programmazione, che finalmente sta portando alcuni risultati. Per ora, mi sono occupato principalmente di analisi e raccolta dati. In futuro, mi piacerebbe avere l’occasione di prendere parte anche a lavori sul campo.

MARCO GRILLO

Dopo aver ottenuto il diploma da perito agrario, mi iscrivo presso l’Università di Genova nella quale ho conseguito la laurea triennale in Scienze Ambientali. Successivamente, ho proseguito il mio percorso accademico conseguendo la laurea magistrale in Scienze del Mare (curriculum: Ecologia Marina).

Attualmente sono un dottorando all’Università degli Studi di Siena in Scienze e tecnologie ambientali, geologiche e polari con sede al Museo Nazionale dell’Antartide (sede di Genova). La mia attività di ricerca si concentra sullo studio della Planctologia ed Ecologia Marina Antartica.

Domanda di rito, cos’è per voi il mare?

Per noi, il mare rappresenta un vasto laboratorio naturale, un intricato ecosistema che custodisce una sorprendente biodiversità ancora da esplorare appieno. Gli organismi spiaggiati, in questo contesto, fungono da veri e propri “messaggi in bottiglia” inviati da questo ecosistema.

La nostra responsabilità è individuarli e decifrarli, affinché possiamo comprendere appieno le complesse dinamiche ambientali che riflettono e acquisire informazioni cruciali sulla salute di questo ambiente. Impegnarsi in questo progetto rappresenta il nostro impegno concreto verso la conservazione e lo studio di questo straordinario patrimonio.

Physalia physalis – Lorenzo Minoia
Velella velella – Quinto Patrizia Fortini
Argonauta argo – Arenella Dario Camardella

Com’è nato il gruppo e com’è venuta fuori l’idea?

L’idea è nata nel 2022 con il ritrovamento di una pseudoconca di Cymbulia parvidentata (Pelseneer, 1888) spiaggiata a Borgio-Verezzi insieme ai resti delle conspecifiche C. peronii (le famose “Scarpette di Venere”). Le due specie differiscono per pochi tratti morfologici difficili da distinguere a colpo d’occhio e dalle dimensioni, C. peronii è più grande rispetto alla C. parvidentata.

Questo ritrovamento, non solo rappresenta il primo record di spiaggiamento della specie sulle coste liguri, ma fornisce anche importanti informazioni riguardanti la circolazione mediterranea in quanto questa specie è indicatrice di un’inclusione di acqua atlantica all’interno del bacino. Se non fosse stato per una fortuita passeggiata sulla spiaggia in una soleggiata giornata di febbraio questo dato sarebbe passato inosservato e ci siamo chiesti quante altre informazioni vengono perse costantemente nel tempo senza una rete di raccolta dati dedicata agli organismi più piccoli (ndr. esiste una rete di segnalazione di spiaggiamento per quanto riguarda i mammiferi marini con protocolli già consolidati).

Il monitoraggio marino per questo gruppo di organismi richiede uno sforzo continuo, complicato sia dalle dimensioni più contenute che dalla vasta estensione della costa nel nostro paese. È impraticabile per un singolo gruppo di ricerca coprire in modo adeguato l’intera area d’interesse e individuare tempestivamente cambiamenti ambientali, eventi sporadici e anomalie di valore ambientale significativo.

Al fine di prevenire che eventi sporadici, come quelli causati da fenomeni come mareggiate o giornate molto ventose, passino completamente inosservati, abbiamo fondato st[r]anding, un progetto di citizen science per il monitoraggio degli organismi spiaggiati.

Il nome è volutamente un gioco di parole tra le parole “spiaggiamento” (dall’inglese stranding) e “stare in piedi” (standing). I due vocaboli racchiudono il nostro obiettivo: il monitoraggio degli organismi ritrovati sulle coste e che è solo grazie al cittadino, che ha interesse nel contribuire alla raccolta dati e ad approfondire le sue conoscenze sulla biodiversità marina, che il nostro proposito “resta in piedi”.

Cosa deve fare il cittadino per contribuire?

Con il prezioso contributo dei cittadini, intendiamo arricchire le conoscenze sugli organismi marini di interesse, evidenziando potenziali variazioni nella loro distribuzione e monitorando la presenza di specie autoctone ed alloctone, se presenti.

Quando individuate un organismo, cercate un punto sicuro per scattare le foto. Si chiede di effettuare due scatti: uno frontale e uno laterale dell’organismo. Nella foto, bisogna includere una scala di riferimento, come ad esempio una moneta. Assicuratevi che la foto sia scattata in modo perpendicolare all’organismo e che l’immagine sia nitida.

Una volta effettuati gli scatti, vi preghiamo di inviarceli all’indirizzo stranding.cit.sci@gmail.com. Non dimenticate di compilare il modulo fornito o di scaricare la nostra app S[t]randing disponibile sullo store. Il contributo dei cittadini è fondamentale per arricchire la nostra comprensione degli organismi marini e promuovere la ricerca scientifica.

Come scattare le foto da caricare – dal sito del progetto

Per ora i vostri dati sono stati utilizzati da seconde parti, o avete progetti futuri per utilizzarli voi stessi?

Alcuni risultati preliminari sono già stati pubblicati. Un articolo sul primo avvistamento di Cymbulia parvidentata in Liguria è già disponibile, e a breve sarà pubblicato un secondo lavoro che tratta lo spiaggiamento di Porpita porpita. Queste pubblicazioni contribuiscono alla diffusione delle informazioni e alla condivisione delle scoperte con la comunità scientifica e il pubblico interessato.

Il nostro programma prevede che una volta all’anno tutti i dati vengono riversati su GBIF (Global Biodiversity Information Facility), mantenendo i metadati della persona che ha effettuato la segnalazione. Inoltre, i dati vengono formattati secondo lo standard internazionale Darwin Core, garantendo l’interoperabilità e una condivisione efficiente delle informazioni a livello globale. Questo processo di pubblicazione e condivisione periodica contribuisce a una gestione trasparente e accessibile delle informazioni sulla biodiversità marina.

Attualmente, i dati raccolti nel 2023 sono visualizzabili sul nostro sito web tramite la mappa interattiva mentre sono in fase di elaborazione, revisione e standardizzazione per i repository finali. Questa iniziativa mira a promuovere la trasparenza scientifica e a mettere a disposizione delle conoscenze acquisite sulla diversità biologica marina per la comunità scientifica, gli appassionati e il pubblico in generale.

In bocca al lupo per il progetto, avete avuto una splendida intuizione!

ColMare